FONTE: UFFICIO STAMPA OMEGA, FABRIZIO HANDEL – Nell’evento valevole per il CIRA e la CRZ il portacolori di Omega è terzo di classe mentre Peruzzo, tra le storiche, raccoglie importanti segnali prima del ritiro.
Verona, 12 Settembre 2022 – È stato un fine settimana complicato per Omega, impegnata ad un Rally San Martino di Castrozza che ha fatto delle mutevoli condizioni meteo il suo fattore determinante nel delineare la classifica, a partire da un Matteo Pernigo che, alla sua seconda apparizione sulla Peugeot 106 Rallye di gruppo N, ha lottato a lungo per il podio, sfiorando anche il successo sul finale, prima di concludere con un più che positivo terzo di classe N2.
Affiancato da Martina Sponda il portacolori della scuderia di Verona ha sofferto principalmente con i freni e le gomme, riuscendo a stringere i denti ed a concludere una due giorni travagliata.
“Non avevamo gomme da bagnato” – racconta Pernigo – “così non abbiamo nemmeno preso parte allo shakedown, per non rischiare. Sulla Gobbera bagnata ci siamo difesi, rimontando fino al secondo di classe al Sabato, quando le condizioni del fondo erano migliorate. Sulla prima prova del pomeriggio abbiamo preso acqua e con i freni che ci stavano abbandonando abbiamo iniziato ad alzare il ritmo. C’era tanta discesa e con una gruppo N è naturale che questi vadano in crisi. Era anche la seconda gara con questa vettura e, man mano che ci sto sopra, inizio a capirla. Il team ha lavorato bene, risolvendo tanti piccoli problemi che abbiamo avuto. Per qualche sfortuna altrui abbiamo rischiato di vincere. Questa è stata la nostra ultima gara dell’anno, ora ci concentreremo sulla preparazione della vettura per il 2023. Grazie a tutti i nostri partners, ai meccanici, ai parenti, ai veterani per i loro preziosi consigli ed alla scuderia.”
Un’autentica rivoluzione quella che ha visto protagonista Fabio Peruzzo, impegnato nell’Historique Rallye San Martino di Castrozza in coda all’evento valevole per il Campionato Italiano Rally Asfalto e per la Coppa Rally ACI Sport, di terza zona, a massimo coefficiente.
A quasi trent’anni dalla sua ultima apparizione sulla Renault 5 GT Turbo il pilota di Conselve, affiancato da Nicola Terrassan, tornava al volante della sovralimentata della casa transalpina.
Gara test per lui, al debutto tra le auto storiche, caratterizzata da problemi di gioventù che lo hanno inseguito, fino al ritiro dopo la terza speciale, quando era primo in classe N-J1/>1600.
“Abbiamo rifatto completamente questa Renault 5 GT Turbo gruppo A” – racconta Peruzzo – “ed abbiamo voluto provarla al San Martino di Castrozza. Era dal 1993 che non correvo con questa vettura, anche se all’epoca era una gruppo N. Siamo scesi in campo senza averla mai provata e nel primo trasferimento, dopo pochi chilometri, ho sentito una strana vibrazione in frenata e girando a destra. Abbiamo stretto i bulloni, provato anche ad invertire le ruote ma il problema rimaneva. Siamo così entrati guardinghi in prova. Subito abbiamo capito che la coppia conica è troppo corta. Dopo aver verificato alcune cose in assistenza, al Sabato mattina, abbiamo portato a casa una buona Sagron, fidandoci un po’ di più. Bene anche a Gobbera ma, una volta arrivati all’assistenza prima della Col Falcon, abbiamo notato che un semiasse si muoveva. A quel punto abbiamo deciso di fermarci, preservando la vettura. Siamo comunque contenti del potenziale, qui eravamo da soli in classe, e lavoreremo per il futuro.”
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FONTE: UFFICIO STAMPA OMEGA, FABRIZIO HANDEL – Alla disavventura di Dal Ben, fermo al palo per una svista burocratica, fa da contraltare la gioia della famiglia Gherardi, felice ben oltre il risultato della classifica finale.
Verona, 19 Luglio 2022 – Un Rally del Casentino a due facce, una negativa ed un’altra decisamente positiva, quello vissuto lo scorso Sabato da una scuderia Omega che vedeva al via due portacolori e che ha regalato diverse emozioni, comunque forti, da ambo le parti.
Il boccone più amaro è certamente arrivato dal fronte delle vetture moderne, protagonista sfortunato un Massimo Dal Ben che molto si aspettava dal round dell’International Rally Cup.
Il vicentino, reduce da una prima metà di stagione focalizzata sulla ricerca del giusto feeling con la Peugeot 208 Rally 4 di Baldon Rally, puntava molto sulla trasferta di Bibbiena, motivato a dimostrare il proprio, indubbio, valore ed ansioso di testare sul campo le ultime evoluzioni.
Una svista burocratica, sorta durante la giornata di verifiche, si traduceva in una doccia gelata.
“Eravamo molto curiosi di confrontarci al Casentino” – racconta Dal Ben – “perchè, con i ragazzi di Baldon Rally, avevamo forse trovato la strada ideale per me. Avevamo studiato delle soluzioni di setup che potevano rivelarsi giuste ma non abbiamo avuto l’opportunità di provarle. Ero originariamente iscritto con Luca De Rizzo ma, per motivi personali, ha dovuto lasciare il sedile libero. A quel punto ho chiesto a Chiara Corso, compagna di mille battaglie, di sostituirlo. Purtroppo il problema è sorto quando abbiamo scoperto che Chiara era già iscritta al Casentino, con un altro pilota, e non abbiamo potuto fare altro che rimanere a guardare.”
Da una nota stonata ad un’autentica sinfonia di felicità, quella provata da un Gianluca Gherardi che, al Rally del Casentino Storico, ha ritrovato sul sedile di destra il figlio Riccardo.
Il pilota di Soragna, emigrato da Verona, ritornava alla guida della Peugeot 205 Rallye gruppo A, iscritta per i colori di Alpha, dopo una lunga assenza dal volante, durata quasi un anno.
Il secondo gradino del podio in classe A-J2/1300, il sesto in quarto raggruppamento ed il dodicesimo nella classifica assoluta sono soltanto una cronaca, non paragonabile alle incredibili sensazioni provate dal naturalizzato parmense nel condividere la propria passione con il figlio.
“Non abbiamo voluto perdere neanche un momento di questo Casentino” – racconta Gianluca Gherardi – “ed infatti, per la prima volta, abbiamo partecipato anche allo shakedown, pur di stare in macchina per più tempo possibile. La prima speciale non l’ho capita e, per ben tre passaggi, abbiamo sempre peggiorato il tempo. Essendo la prova che abbiamo visto, da spettatori, per molte volte è probabile che le emozioni abbiano giocato a nostro sfavore. La più corta l’abbiamo fatta solo una volta mentre la lunga era affascinante, inebriante, insidiosa. Cambiava il nome, non si chiamava Talla perchè era un po’ più corta, ma non la sostanza. Ci siamo divertiti come dei pazzi. La nostra vettura è stata brava, è arrivata al traguardo con il fiato lungo ma intera. Team fantastico, come e più di sempre. Avevamo più tifo noi, sotto il palco con la macigno mobile, che i piloti veri. Siamo molto soddisfatti ed un particolare grazie va a mio figlio Riccardo. Ha fatto di tutto perchè questa gara fosse perfetta ed indimenticabile. Ci è riuscito al meglio, non potevo chiedere di più per il mio sessantesimo compleanno.”
FONTE: UFFICIO STAMPA OMEGA, FABRIZIO HANDEL – Secondo ritiro consecutivo stagionale per il pilota di Garda, portacolori di Omega, che vede affievolirsi le proprie speranze di puntare al Trofeo Rally di Zona 2.
Verona, 02 Maggio 2022 – Il decennale del Valsugana Historic Rally serve sul piatto di Michele Solfa un boccone molto duro da digerire, fatto di un ritiro che, unito a quello accusato sulle strade di casa della Lessinia, lo allontanano dall’obiettivo dichiarato della stagione 2022.
Uno soltanto l’avversario in classe 2/>2000 di terzo raggruppamento ed una classifica che, già al termine della prima “Spiado”, chiariva i valori in campo con il portacolori di Omega, iscritto da Alpha, che, su una rivitalizzata Alfa Romeo Alfetta GTV6, infliggeva quasi un minuto al rivale.
Il dodicesimo parziale assoluto ed il sesto in raggruppamento facevano ben sperare per la giornata del Sabato ed infatti il pilota di Garda, sulla successiva “Sella”, piazzava una zampata che gli consentiva di balzare al settimo nella generale, sul gradino più basso del terzo raggruppamento e di allungare a quasi due minuti il margine nel testa a testa per la classe.
Sulla prova più lunga ed insidiosa, la temuta “Trenca”, Solfa si confermava uno dei protagonisti di giornata, in coppia con Nicolò Salgaro sulla vettura della casa milanese curata dal Team Ferlito, perdendo una posizione in assoluta ma rimanendo nei piani alti della classifica.
“Sulla prima prova il feeling era buono” – racconta Solfa – “e, con il nuovo cambio, l’auto si è rivelata molto più bella da guidare. Anche i tempi iniziavano ad uscire. Peccato per la seconda, siamo stati bloccati da una 037 che si è girata davanti a noi, mentre la terza è andata bene.”
Ancora uno scratch in classe sulla ripetizione di “Spiado”, gap di oltre quattro minuti sull’unico inseguitore, ed una provvisoria che lo vedeva nono assoluto e quarto di raggruppamento.
Quando il tutto sembrava pronto per delineare un finale da incorniciare una forte vibrazione iniziava a manifestarsi al posteriore, preludio di un’autentica doccia fredda per il povero Solfa.
“Sulla penultima speciale” – aggiunge Solfa – “ho iniziato a percepire una forte vibrazione arrivare dal di dietro. Il rumore aumentava, sempre di più. In sostanza abbiamo rotto la campana della trasmissione, quella che si attacca dietro al cambio. Siamo riusciti ad arrivare al termine della prova speciale, perdendo quasi due minuti e mezzo in classe, ma il vero problema è che ci siamo resi conto dell’impossibilità di proseguire, sia perchè il lavoro era troppo complicato ma anche perchè non avevamo i pezzi per la riparazione. Davvero un peccato perchè eravamo nei dieci assoluti, in lotta per il podio in raggruppamento ed ampiamente primi di classe. Una delusione enorme, difficile da spiegare. Siamo amareggiati.”
Un secondo zero nel tabellino personale del Trofeo Rally di Zona 2 che potrebbe portare Solfa a rivalutare il proseguimento nella serie targata ACI Sport, in vista dei prossimi appuntamenti.
“Con due ritiri non possiamo pensare di lottare per il campionato” – conclude Solfa – “quindi cercheremo di sbollire un po’ di nervosismo e poi decideremo. Forse andremo al Campagnolo.”
FONTE: UFFICIO STAMPA OMEGA, FABRIZIO HANDEL – Il pilota di Garda, portacolori di Omega, riprenderà dalla classica trentina la rincorsa al Trofeo Rally di Zona 2, puntando a cancellare lo sfortunato Lessinia Historic.
Verona, 26 Aprile 2022 – Tutto è pronto, in quel di Borgo Valsugana, per festeggiare un’importante ricorrenza, una decima candelina da spegnere sulla torta di uno degli eventi più amati nel panorama dei rally riservati alle auto storiche ovvero il Valsugana Historic Rally.
La classica trentina, in programma per i prossimi 29 e 30 Aprile, vedrà al via anche un Michele Solfa determinato a rimpiazzare il ritiro del precedente Lessinia Historic con una bella prestazione che gli consenta di raccogliere i primi punti per il Trofeo Rally di Zona 2.
A bordo della rinnovata Alfa Romeo Alfetta GTV6, iscritta per i colori di Omega e seguita sul piano tecnico dal Team Ferlito, spetterà a Nicolò Salgaro il compito di sedersi alla destra.
“Quest’anno seguiamo tutto il TRZ di zona” – racconta Solfa – “ma al Lessinia non è iniziata come speravamo. Dopo quattro prove speciali ci siamo dovuti fermare per la rottura della pompa acqua ma siamo fiduciosi per questo Valsugana. Lo scorso anno abbiamo rifatto completamente il motore, a iniezione meccanica, ed abbiamo anche provato a cambiare coppia conica per accorciare il cambio e tenerla quindi più alta di giri. Speriamo vada meglio qui.”
Un rapporto, quello tra il pilota di Garda ed il Valsugana Historic, che riporta alla mente il bel nono assoluto, quarto di terzo raggruppamento e primo in classe 2/>2000 dell’ultima edizione disputata, quella del 2019, prima della doppia sosta forzata a causa della pandemia.
“L’ultima volta che abbiamo corso qui è andata decisamente bene” – sottolinea Solfa – “perchè ci siamo portati a casa la vittoria nella nostra classe ed un nono assoluto. Abbiamo mancato di poco anche il podio nel raggruppamento quindi possiamo dire che questa gara potrebbe esserci favorevole. Staremo a vedere cosa accadrà il prossimo fine settimana. Siamo pronti.”
Partiti dalla splendida cornice del Ponte Veneziano i concorrenti saranno chiamati ad affrontare tre prove che hanno fatto la storia dell’evento trentino, a partire dalla “Spiado” (11,51 km) e proseguendo poi con la “Sella” (13,12 km), prima di concludere con la “Trenca” (17,72 km).
Un secondo giro sulle stesse speciali sarà percorso nel pomeriggio, andando a completare i poco più di duecentododici chilometri di gara, dei quali circa ottantacinque cronometrati.
“Il percorso è sempre molto bello” – conclude Solfa – “ma le prove che mi piacciono di più sono la Trenca e Spiado. Hanno delle discese velocissime e sono molto tecniche. Il Valsugana è sempre stato impegnativo ma diciamo che noi partiamo con il principale obiettivo di divertirci. Quello che succede va bene comunque. È naturale che cercheremo di dare il meglio di noi stessi e che proveremo a vincere la nostra classe. Sarebbe bello potersi giocare il podio del raggruppamento e ci proveremo di sicuro. Grazie, di cuore, a tutti i partners che ci sostengono, alla scuderia Omega, sempre presente, ed al Team Ferlito, il mago della nostra Alfetta.”
FONTE: UFFICIO STAMPA OMEGA, FABRIZIO HANDEL – Soddisfazione anche tra le regine del passato, in occasione del Rally Storico Città di Bassano, con un Michele Solfa in forma, alla fine undicesimo assoluto, quarto nel terzo raggruppamento, vincitore del gruppo due e della classe 3/2/>2000, quest’ultima in solitaria, a bordo di una rinnovata Alfa Romeo Alfetta GTV 6, dotata di un nuovo propulsore, con Nicolò Faettini.
“Era la mia prima a Bassano” – racconta Solfa – “ed abbiamo faticato un po’ sulla Valstagna perchè il nostro nuovo motore gira tanto in alto. Siamo molto contenti del risultato e ci siamo divertiti davvero tanto. Gara molto bella e buone sensazioni in vista della prossima stagione.”