Paura? No grazie!

by Andrea Zanovello

Pubblico con piacere una  riflessione dell’amico che si firma Ca’ de Diaolo, ma che molti di voi conosceranno nella sua duplice veste di pilota e navigatore (chi mai sarà?).  Una nuova testimonianza sul difficile periodo in generale, e per la nostra passione oltre che lavoro per molti di noi. Buona lettura. AZ

Cari Amici Rallystoricisti,
era un po’ di tempo che non avevo l’occasione di condividere qualcosa con voi (Andrea, ma ti ricordi i bei tempi del TriVeS?), e così in questi giorni di tristezza e riflessioni ho preso la tastiera in mano e mi sono messo giù.
Tristezza, innanzitutto, perché e inutile che ce la vengano a menare di qua e di là con i vari “io resto a casa” ed “andrà tutto bene”, che ormai sembrano solo dei vuoti ed inutili slogan di propaganda ad uso e consumo dei media e della pubblicità, tanto tutti più o meno abbiamo capito cosa è successo e cosa dobbiamo e non dobbiamo fare e nessuno di noi è nato nella camera dei codeghini!
Tristezza perché qui da noi in Veneto il bilancio è tutto sommato non devastante, ma in altre zone limitrofe, dove tutti abbiamo tanti compagni di merende, questa disgrazia si è abbattuta in modo molto più pesante e decisamente più grave, ed è ovviamente a questi amici che non possiamo non sentirci vicini.
Siamo tutti disorientati e sconfortati perché siamo davanti ad una cosa che non solo non ci era mai successa, ma che mai avremmo immaginato, solo tre mesi fa, che ci potesse succedere.
Ancora a metà Febbraio io e quei pochi privilegiati che abbiamo avuto la fortuna di correre il Lessinia mai avremmo pensato che quella sarebbe stata (forse…speriamo di no) l’unica gara veneta di rally storici del 2020.
Però…
Cosa ci ha insegnato il nostro Sport?
Ad andare sempre avanti superando ogni difficoltà e a non avere paura, con lealtà e rispetto delle regole.
E ancora una cosa più importante: ognuno deve fare i conti con la propria tabella di marcia, senza lasciarsi influenzare da ragionamenti estranei.
Oggi che appaiono all’orizzonte i primi timidi segnali di uscita dal tunnel credo che questi insegnamenti debbano essere da noi rallisti/cittadini più che mai ascoltati e messi in pratica: dai media arrivano un sacco di notizie, impulsi, suggerimenti, a volte sensati, spesso inopportuni, molte volte ignoranti.
Cerchiamo di dare ad ognuno il giusto peso ed abituiamoci ad usare sempre il nostro cervello, pur nel rispetto delle regole che ci vengono imposte.
Io personalmente da più di un mese ho spento la televisione, non ne potevo più di sentire fesserie, oggi la uso solo per guardare vecchi DVD di rally.
Quando esco di casa per lavoro e vedo persone che all’interno della loro auto guidano da sole con tanto di mascherina calzata fino agli occhi mi viene da ridere, così come quando incrocio altri che, prima di incrociare il mio cammino, attraversano la strada per traslocare sul marciapiede opposto.
Dobbiamo avere attenzione, non paura!
Chi ha fatto la discesa del Manghen (o il Langan, o il Volterraio, o altre prove che ben conosciamo) sa bene quale è la differenza tra la paura ed il giusto rispetto che bisogna dare a certi percorsi su cui siamo chiamati a misurarci.
Chi ha paura non va avanti, rischia lo stesso ed esce dalla prova dopo una vita e mezza, finendo inevitabilmente in fondo al gruppo, mentre chi affronta la P.S. con il giusto mix di attenzione, cervello e piede spesso porta a casa il risultato (e la macchina intera…).
Questo dobbiamo fare oggi: ragionare con la nostra testa nel rispettare le regole, ma non avere paura; usare il cervello ed avere la giusta attenzione, solo in questo modo riusciremo ad uscire bene da questa difficile prova speciale e per tutti questo significherà portare a casa il risultato.
Ancora una volta facciamo vedere che i rallisti sono una razza a parte. Il nostro sport ci ha insegnato tante cose che ora ci possono tornare utili: mettiamole in pratica!
E come ai vecchi tempi presto potremo ancora tornare ad andare… SO A OVO!
Ca’ del Diaolo

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