FONTE: UFFICIO STAMPA CLUB91, FABRIZIO HANDEL – La Malegno – Borno, quinto atto del Campionato Italiano Velocità Montagna, vede i portacolori di Club 91 Squadra Corse protagonisti, nel bene ed anche nel male.
Rubano (PD), 01 Giugno 2022 – Il Campionato Italiano Velocità Montagna si avvicina rapidamente al giro di boa, in archivio la cinquantunesima edizione del Trofeo Vallecamonica, corsa dal 27 al 29 Maggio quale quinto atto della massima serie tricolore per le salite.
La Cronoscalata Malegno – Borno vedeva al via due portacolori di Club 91 Squadra Corse, entrambi in lizza tra le regine del passato, protagonisti di un fine settimana rocambolesco.
Con il numero duecentosettantanove sulle fiancate di una BMW M3 gruppo A, targata Man Racing, trovavamo un inarrestabile Antonio Maniero, più forte anche della dea bendata.
Il pilota di Padova, nonostante un singolare infortunio quando al via di gara 1 mancava davvero poco, stringeva i denti e riusciva a completare la prima tornata sul gradino più basso del podio in classe A+2000, ottavo di quarto raggruppamento e diciottesimo nella provvisoria generale.
Il peggiorare delle condizioni meteo ma soprattutto l’acutizzarsi del dolore alla caviglia sinistra costringevano il portacolori del sodalizio con base a Rubano ad alzare bandiera bianca.
“Un’ora prima di gara 1” – racconta Maniero – “sono scivolato su una scaletta bagnata e sono caduto, in malo modo, sulla caviglia sinistra. Soffrendo ho comunque deciso di affrontare gara 1 e, nonostante il dolore ed il fondo viscido, devo ammettere che mi sono divertito. Un percorso velocissimo e molto guidato, ci voleva tecnica ed abitudine alle alte velocità. Il dolore è poi aumentato e, non riuscendo a premere bene la frizione, ho deciso di non partire per la seconda manche. È stata la mia seconda gara con una M3 gruppo A, un’auto straordinaria. Il team Man Racing è stato ottimo. Peccato per la frattura al malleolo sinistro. Sarà dura tornare presto.”
Più amante dei rally che della velocità in salita Silvio Andrighetti si è concesso la parentesi del Vallecamonica a bordo della sua splendida Lancia Stratos ed il risultato delle due sessioni di prove ufficiali, concluse al quarto posto in secondo raggruppamento, facevano ben sperare.
L’arrivo della pioggia, già minacciosa dal Sabato pomeriggio e scatenatasi durante la Domenica, complicava la vita al pilota di Piove di Sacco, in difficoltà su un tracciato ad alte velocità e con il fondo che diventava sempre più insidioso, riducendo il margine di errore.
Dopo aver chiuso gara 1 al quinto posto di raggruppamento, primo in solitaria nella classe GTS2500, la seconda punta del sodalizio patavino decideva di abbandonare la compagnia.
“Il Sabato mattina il tempo era bellissimo” – racconta Andrighetti – “ed era anche parecchio caldo. Il tracciato, pur essendo particolarmente veloce, era asciutto. Già dal Sabato pomeriggio ha iniziato a piovere e, salendo con le rain, non era più la stessa cosa. Il percorso non era decisamente tra i miei favoriti, essendo molto veloce e con traiettorie da seguire al millimetro. Arrivando dai rally, quindi da una guida molto più istintiva, non amo particolarmente questa tipologia di strade. Probabilmente torneremo al via sul Bondone. Visto il peggiorare delle condizioni meteo non aveva alcun senso rischiare, non lottando per nessun campionato. Ho quindi preferito parcheggiare, in anticipo, la mia Stratos ed ho fatto rientro verso casa mia.”
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FONTE: NEWSLETTER ACI SPORT – L’esperto trevigiano mette il suo sigillo sulla Malegno – Ossimo – Borno con la Porsche 911 di 3° raggruppamento alla gara di apertura del Trofeo di Zona Salita Auto Storiche, per il girone centro nord. Seconda e terza piazza per i due Ararlla, Matteo su Reinard 903 e papà Emanuele su Dallara F.390 entrambe di quinto raggruppamento. Successo del F.1 Alex Caffi in 2° raggruppamento su Porsche Carrera Rs.
E’ cominciata con nomi altisonanti al via e belle sfide in tutti i raggruppamenti, il girone Centro Nord del Trofeo di Zona Salita Auto Storiche.
Doppio successo del sempre bravo e tenace Danny Zardo: il poliedrico pilota ha portato in gara la bella Porsche 911 Sc di 3° raggruppamento in versione pista Il trevigiano sotto la pioggi aha sfoderato grinta ed esperienza e malgrado pneumatci non perfetti, ha preceduto Matteo Aralla su Reinard 903 anche se di soli 28 centesimi e il reggiano Giusppe Gallusi sulla Porshe 935 Silhouette. In gara 2 arrivo nello stesso ordine per i primi due con Zardo che sull’asfalto sempre meno bagnato ha calato il suo crono di ben trenta secondi, rimanendo davanti ad Aralla Jr questa volta per oltre due secondi.
Zardo che ha chiuso con un tempo complessivo di 10’12”52 ha commentato così la sua gara: -”Abbiamo portato, questa vettura che normalmente usiamo in pista adattandola alla salita, ammorbidendo l’assetto e sul bagnato con queste gomme abbiamo comunque sofferto un po’. Il tracciato della Valcamonica è tecnico in basso e poi veloce nella seconda metà, è complicato trovare il modo di avere una vettura del tutto equilibrata, reattiva nel guidato e stabile nel veloce. E’ stato comunque un bel test”-.
Ha brillato la stella dell’idolo di casa Alex Caffi che ha vinto il 2° Raggruppamento sulla Porsche Carrera RSR. Il già F.1 monegasco ma legato per le origini alla Valcamonica, ha ottenuto il 4° tempo ne ordine generale, sebbene su una vettura scelta all’ultimo momento ed in condizioni di gara estremamente impegnative. -“Sono legato a questa gara e volevo esserci, per questo abbiamo anche un pò forzato alcune scelte, che però hanno pagato solo arzialmente. Magari in futuro mi piacerebbe correre su una delle auto usate qui da mio papà”- ha commentato Alex Caffi.
Per quanto riguarda i raggruppamenti dietro Zardo , Giuseppe Gallusi sulla ammirata 935 di Stoccarda ha conquistato la seconda piazza della classifica aggregata, il reggino ha riconsciuto i meriti del rivale e non ha forzato al massimo, sebbene dotato di gomme più adatte al fondo. Brunello Chiappini su Fiat X1/9 è risultato terzo.
In 2° Raggruppamento alle spalle di Caffi Roberto Montini anche lui su una vettura di Stoccarda e terzo Massimo Fronza su Bmw M2.
Dietro ai due Aralla che hanno dominato il 5° raggruppamento si è classificato Roberto Buratti su Van Diemen Rf79.
Il 4° raggruppamento è andato all’altoatesino Paul Niederstatter su Renault 5 Gt turbo, davanti a Fabio Borboni su Fiat Ritmo 130 Tc ed ad al valtellinese Oscar Gadaldi anche lui alla guida di una R5 Gt Turbo.
Assolo in primo raggruppamento di Francesco Tignonsini su Fiat Abarth 1000Tc.
FONTE: UFFICIO STAMPA TROFEO VALLECAMONICA, MATTEO BELLAMOLI – Grande spettacolo fra le vetture storiche, che come di consueto hanno riportato indietro la memoria agli indimenticati anni in cui il motorsport era ammirazione e prodigio tecnico a prescindere da tutto. Tante le chiavi di lettura di questo 48° Trofeo Vallecamonica, che ha offerto un’evoluzione di eventi non per i deboli di cuore, con colpi di scena e ribaltoni che hanno condizionato la classifica fino al traguardo finale di Borno.
Dopo l’iniziale supremazia di Piero Lottini nella prima manche con la sua Osella PA 9/90, capace di segnare un 4’26.490 (miglior tempo della gara), il driver della Scuderia Bologna Squadra Corse ha dovuto rinunciare ad ogni velleità per una toccata nella parte finale della seconda manche che ha di fatto reso vano il lavoro del mattino. A quel punto il destino è stato implacabile, con un Andrea Fiume in grande spolvero che ha condotto magistralmente la sua Osella del Racing Clun 19 fino alla vittoria e l’affermazione in 3° Raggruppamento. «Sono stato sicuramente fortunato per il forfait di Lottini, ma ho avuto ottime sensazioni, soprattutto nella prima manche» ha detto il vincitore al traguardo. «Nel secondo giro il cambio era un po’ più affaticato, e difatti ho alzato parecchio il mio parziale, ma sono riuscito a tenere dietro Aralla. È davvero bello essere entrambi sul podio, quando correvo con l’Alpine A110 negli anni Novanta era il mio navigatore, quindi essersi sfidati e trovarsi qui sul traguardo a festeggiare insieme è un’emozione davvero piacevole».
E proprio Emanuele Aralla (Dallara F3 90/Valdelsa Classic Motor Sport) si è reso protagonista di una seconda manche rabbiosa e determinata, nella quale ha stampato un ottimo 4’36.300, dominando il 5° Raggruppamento e chiudendo al secondo posto nell’ipotetica classifica assoluta per soli 0.91 secondi. Non fosse stato per la toccata rimediata in mattinata all’ultima chicane, con danneggiamento del profilo sinistro dell’ala anteriore e spegnimento del motore, il pilota lecchese avrebbe forse potuto scalzare Fiume dalla vetta. «Sapevo di avere un grande passo» ha commentato, «quest’auto ha un potenziale incredibile, sono riuscito a portarla vicina al suo limite e mi rammarico per la reazione in frenata di questa mattina che mi ha sorpreso. Nella seconda manche sono salito con cattiveria, ma l’auto mi ha assecondato e il tempo mi ha dato ragione. Sono comunque contento e porto a casa un risultato importante e tante sensazioni positive».
Applausi anche per Maurizio Sbrilli, che con la Chevron B 23 del BRC Breno Racing Club è riuscito a scendere sotto il 4’40 con una vettura decisamente più anziana della concorrenza e ha conquistato di prepotenza la vittoria nel 2° Raggruppamento e il terzo posto sull’ipotetico podio assoluto. «Bellissimo» ha detto visibilmente felice sul traguardo di Borno, «ho abbassato di molto quello che mi ero imposto come migliore tempo e mi sono divertito. La Chevron non è una vettura difficile da guidare, ma il suo limite sarebbe decisamente più in là. Ho fatto del mio meglio, cercando di salire con metodo e alla fine il risultato è davvero oltre le aspettative della vigilia».
Entrando nel dettaglio delle classifiche di Raggruppamento, nel 1° splendido successo di un soddisfatto Giovanni Putelli (Lotus Elan/BRC Breno Racing Club) per la prima volta in salita con questa vettura che ha scherzato al traguardo dicendo «adesso è tempo di provarla anche con gomme nuove». Con un crescendo notevole Putelli ha saputo affermare la sua supremazia davanti ad un ottimo Valter Canzian, a sua volta per la prima volta in una cronoscalata con la bellissima Ford Lotus Cortina per i colori della Scaligera Rallye. Il veneto ha tenuto un ritmo perfetto e ha preceduto al termine Cecilio Damioli Ravelli (Lancia Fulvia Coupè/ASD Historika).
Nel 2° Raggruppamento, dietro a Sbrilli, secondo posto per Casimiro Barbieri (BMW 2002) che ha così concretizzato la supremazia del marchio bavarese nel confronto con il trittico Alfa Romeo che ha visto Paolo Bergia (Alfa Romeo ZA) al terzo posto dopo un weekend in cui ha saputo spingere a fondo.
Nel 3° Raggruppamento, dopo il vincitore Andrea Fiume, sfida tutta Porsche tra Giorgio Michele Tessore e Roberto Strazzera. Il primo ha segnato un ottimo 5’04.49 nella prima manche con il portacolori del BRC Breno Racing Club che gli ha risposto nella seconda ma non è riuscito a sopravanzarlo. Hanno quindi chiuso nell’ordine con Tessore al secondo posto e Strazzera al terzo.
Nel 4° Raggruppamento successo per il pilota bresciano Tiziano Romano (Bogani/Team Italia) in 9’57.670 dopo una giornata ricca di colpi di scena, che ha beneficiato dell’uscita di scena di Lottini. Al secondo posto l’ottimo Fabio Borboni, classe 1990, con la Fiat Ritmo 130 Abarth al debutto sulle rampe della Malegno-Ossimo-Borno. Il giovane pilota ha preceduto di un soffio, 36 centesimi, la BMW M3 di Giuseppe Berardi, terzo al termine.
Per chiudere, dietro allo scatenato Emanuele Aralla, nel 5° Raggruppamento si è concessa un ottimo secondo posta Gina Colotto, sulla particolare Fiat Abarth 033 della Scuderia Bologna Squadra Corse. Il suo non è stato un weekend sempre facile, specie al sabato quando la preparazione della gara è stata rallentata da un problema con lo staccabatteria. Terzo Giuseppe Viali sulla bellissima Martini F Seat.
Ufficio Stampa
Matteo Bellamoli


























