FONTE: TOMMASO VALINOTTI PER MARA MIRETTI – In coppia con Paolo Pastrone, la navigatrice di Coazze stava disputando un’ottima gara nel rally vicentino, annullato a metà giornata per la morte di un pilota, colto da malore.
ISOLA VICENTINA (VI), 29 maggio – Si prospettava una bella gara. Combattuta su prove speciali altamente spettacolari, tecniche e divertenti. Purtroppo nel corso del trasferimento dopo la terza prova speciale Michele Bortignon, che gareggiava affiancato dalla figlia Alessia ventunenne, è stato colto da malore e ha avuto solo il tempo di accostare a bordo strada per non creare incidenti.
“Quando ci hanno comunicato in riordino di metà gara cosa era accaduto, siamo rimasti esterrefatti, direi increduli” afferma Mara Miretti al rientro in Piemonte. “Il Campagnolo è una gara stupenda, sia per le prove speciali molto divertenti, sia per tutto il contorno di festa e di pubblico in cui si vive. Tutti gli equipaggi sono stati concordi con la direzione gara di sospendere il rally. Abbraccio Alessia e la sua famiglia cui porgo le condoglianze” conclude Mara Miretti.
La gara era iniziata nel migliore dei modi per Paolo Pastrone e Mara Miretti, classificati al termine della competizione in 32esima posizione assoluta con la loro Opel Kadett GT/E. Nella prima prova speciale, la classica Gambugliano, sono 29esimi assoluti, quinti della popolosa Classe 2000 di Terzo Raggruppamento che vede alla partenza ben 15 equipaggi. Un rally senza contrattempi non è un rally e nella successiva Altissimo il motore dell’Opel borbotta per problemi di alimentazione, specie nel tratto in salita e i due portacolori di Meteco Corse chiudono la speciale in 41esima posizione, noni della loro classe. Ma i guai non sono ancora finiti. La successiva speciale si svolge in quota, con un passaggio sopra i mille metri (infatti la prova si chiama Recoaro Mille) e le bizze del tempo volgono in un batter d’occhio dal sole alla pioggia battente costringendo Paolo Pastrone e Mara Miretti ad affrontare i 14,52 chilometri di speciale sulle uova, essendo la loro Kadett calzata con gomme da asciutto. Sono nuovamente noni di classe, ma nel frattempo i meccanici dell’assistenza li hanno raggiunti nel remote service e provvedono a vestire la berlinetta tedesca con le scarpe giuste. E la storia cambia immediatamente con il 25° tempo assoluto, terzo di Classe 2000 nella speciale successiva, risultato che fa risalire Pastrone-Miretti in classifica assoluta sino al 32° posto. Purtroppo la gara finisce lì, per tutti, nella mesta atmosfera del parco assistenza e il risultato, a quel punto, ha ormai poca importanza.
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FONTE: UFFICIO STAMPA VALSUGANA RALLY, ANDREA ZANOVELLO – Grazie alla discriminante i portacolori del Progetto M.I.T.E. si aggiudicano con la Volvo 144 la gara di regolarità sport precedendo la Porsche 911 di Maiolo-Paracchini e l’Opel Kadett GT/e di Gennaro-Bovio
Borgo Valsugana (TN), 2 maggio 2022 – Se il Valsugana Historic Rally è stato avvincente fino all’ultimo metro, non da meno lo è stato il “Classic”, la gara di regolarità sport abbinata e valevole per il Trofeo Tre Regioni che ha visto al via trentacinque equipaggi con una mezza dozzina dei quali nel pronostico per il successo finale.
A decidere le sorti della gara è stato il ricorso alla “discriminante,” necessaria per stabilire chi dei due equipaggi che dopo la sesta prova si trovavano in perfetta parità, fosse celebrato vincitore. Ed è stato proprio il centesimo di differenza sulla prima prova a decretare la vittoria per Leonardo Fabbri ed Angelo Seneci su Volvo 144 S che hanno avuto la meglio su Marco Maiolo e Maria Teresa Paracchini in gara con la Porsche 911 RSR entrambi in rimonta nella seconda parte di gara dopo un primo giro che vedeva sorprendentemente al comando la Fiat 131 di Marco Casarotto e Stefano Asnicar. Ad una prova dal temine erano tre i punti di vantaggio di Fabbri su Maiolo ma quest’ultimo riusciva a pareggiare i conti sulla “Trenca”, azione che però non è bastata a scalzare il pilota della Volvo dalla vetta della classifica.
A completare il podio, staccati di tre punti, sono stati Luigino Gennaro e Stefano Bovio su Opel Kadett Gt/e con buon margine sulla Porsche 911 T di Mauro Argenti e Roberta Amorosa, quarti assoluti. Quinta posizione per Casarotto e Asnicar, vera sorpresa della gara e meritatamente quinti precedendo la Porsche 911 di Fabio Sorgato e Andrea Paccagnella, sesti assoluti. Gradino numero sette della generale per la Volkswagen Golf GTI di Maurizio Senna e Giacomo Gnocchi seguiti da Enzo Scapin ed Ivan Morandi ottavi con la Lancia Beta Montecarlo precedendo di una penalità Luca e Giorgio Fichera con l’Opel Corsa GSI; a chiudere la top-ten, l’Opel Kadett GT/e di Alberto Ferrara e Matteo Manni.
Fabbri e Seneci oltre a quella generale si aggiudicano anche quella del Tre Regioni con Maiolo e Paracchini in posizione d’onore e Argenti con Amorosa al terzo posto. Nella classifica delle scuderie è il Rally Club Team a spuntarla, mentre Rossella Dalla Rosa, navigata da Marco Stella su Alfa Romeo Alfetta GTV si aggiudica la classifica femminile.
Ulteriori informazioni e i documenti di gara al sito web www.valsuganahistoricrally.it
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Ufficio Stampa Valsugana Historic Rally
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La presentazione del libro Rally Due Valli 50 destinata ad entrare nella storia del rallysmo tricolore
FONTE: ACI VERONA, MATTEO BELLAMOLI – L’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia preso d’assalto da centinaia di appassionati venerdì 18 marzo. 30 vincitori tra piloti e navigatori hanno deliziato il pubblico con aneddoti e racconti accompagnati da foto e video. Il libro resterà ora in vendita presso l’Automobile Club Verona.
Gli autori del libro con tutti i piloti e navigatori vincitori ospiti della serata.
20.03.2022 – Una serata indimenticabile. Così può essere riassunto in poche parole l’evento di presentazione del libro Rally Due Valli 50 che venerdì 18 marzo, nell’Auditorium della Gran Guardia, ha registrato il tutto esaurito per un momento destinato ad entrare non solo nella storia della gara organizzata dall’Automobile Club Verona ma del rallysmo tricolore.
Un evento unico, che è riuscito a raccogliere molti dei vincitori che in questi cinquant’anni hanno contribuito a costruire la storia della gara scaligera. La presentazione del volume di 560 pagine si è trasformata in una bellissima celebrazione di una gara entrata nei cuori di moltissimi appassionati accorsi davvero numerosi. Una testimonianza di quanto il mondo del rally sia ancora vivo e palpiti laddove si accendano i motori veri della passione.
Il Presidente dell’Automobile Club Adriano Baso, che ha partecipato a tante edizioni del Due Valli ed ha debuttato nei rally proprio in quella storica prima assoluta del 1972 ha commentato con emozione: “un successo. Una serata che è andata oltre le nostre aspettative e per tutti noi che abbiamo questa esagerata passione per questo sport credo possa definirsi un momento indimenticabile”.
Ad aprire l’evento, a luci spente, un suggestivo video con il solo rumore delle vetture e lo scorrere degli anni, dal 1972 al 2022, mentre ad illuminare la sala era solo una batteria di fari aggiuntivi, posta al limitare del palco. Da lì è partito lo show, con il saluto del Presidente dell’Automobile Club d’Italia Ing. Angelo Sticchi Damiani intervenuto con un video messaggio.
Dopo l’accorato saluto di Filippo Rando, Assessore allo Sport e Tempo Libero del Comune di Verona, il testimone è stato lasciato ai piloti ed ai navigatori vincitori della corsa. Per molti di loro la serata è stata l’occasione per ritrovarsi, non sono mancate lacrime e commozione.
Il primo vincitore, Fulvio Bacchelli, che nel 1972 aveva solo 21 anni, ha raccontato quando durante le prove pre gara rimase sommerso sotto la neve con l’auto a Passo Fittanze e venne ospitato da un albergatore locale. Solo a serata inoltrata si è scoperto che quel personaggio altri non era se non lo zio di Umberto Scandola, presente ovviamente tra i piloti sul palco.
E poi via con Renzo Magnani che nel 1976 è stato il primo a portare alla vittoria la Lancia Stratos, un commosso Danilo Dalla Benetta vincitore nel 1977 storico navigatore dell’immortale binomio con Luigi Dalla Pozza.
Equipaggio e ricordi straordinari per Giovanni Casarotto e Maurizio Pattaro vincitori nel 1979 e 1981 tornati per una sera di nuovo fianco a fianco. Aldo Fasan ha raccontato la sua impresa del 1980 quando con una Opel Kadett GT/E ebbe la meglio anche su pioggia e nebbia, unica volta nella storia del Due Valli in cui a vincere non è stata una delle vetture più attese. Franco Leoni e Giuseppe Borgo hanno raccontato dell’ultima vittoria della Lancia Stratos nella gara scaligera nel 1982 e la prima edizione svoltasi di giorno.
Livio Lupidi ha ricordato il suo successo con la Renault 5 Turbo nel 1983, Graziano Quartesan e Giovanni Ragazzi hanno rivissuto la loro vittoria nell’anno successivo con la Porsche 911 SC, vettura di Stoccarda che non poteva poi avere l’ultima vittoria se non nelle mani del mago Orlando Redolfi con Marco Calderoli nel 1985 una 911. Chiusura di un’epoca con gli ultimi vincitori del primo periodo del Due Valli: Gianfranco Cunico e Massimo Sghedoni hanno regalato al pubblico un siparietto fatto di aneddoti, risate e grandissima passione.
Ad aprire la nuova era dal 2000 non potevano mancare Vanni Pasquali ed Andrea Tumaini vincitori nel 2000 e 2001 con Tumaini poi vincitore anche nel 2007 con Emanuele Garosci ricordato dalla sala con un accorato applauso. E poi ancora il mitico Tullio Siena vincitore nel 2003 che ha ricevuto il sostegno della “curva” veronese per quel successo proprio con Pasquali nato… al bar.
Immancabili i signori del Due Valli in quanto a vittorie ovvero Giorgio de Tisi e Rudy Pollet davanti a tutti nel 2005, 2006, 2008 e 2009 che hanno raccontato delle loro appassionanti sfide sulle strade scaligere tra cui quella tutta in notturna del 2009. Brividi per le parole di Emanuele Arbetti che, vincitore con Franco Zantedeschi nel 2010 dopo aver inseguito il successo per anni, scoprì in seguito che la vettura che portò sul più alto gradino del podio in quell’occasione portava nella targa la data di nascita del padre Arnaldo.
Non poteva mancare il pilota più titolato di Verona Umberto Scandola, profeta in patria nel 2011 con Michele Zampieri e nel 2015 con Guido d’Amore a cui è stato riconosciuto un giusto tributo per aver annunciato in questi giorni il suo abbandono dalle scene rallystiche in veste di navigatore dopo moltissimi successi. Umberto ha scherzato con la sua solita onestà di quanto abbia spesso pagato dazio con la sfortuna al Due Valli al netto delle tante partecipazioni e delle vittorie che avrebbe probabilmente meritato.
Assente Luca Rossetti, per lui erano in sala i suoi navigatori Matteo Chiarcossi al successo nel 2017 ed Eleonora Mori che ha raccontato come ne ha raccolto il testimone nel 2018 visibilmente emozionata per aver rappresentato l’insostituibile e numerosissimo universo femminile dei rally.
Parlando di campioni, ovazione per l’intervento del due volte Campione del Mondo Rally Miky Biasion, che non è voluto mancare alla serata, deliziando la sala con aneddoti e racconti che sono stati la giusta cornice alla narrazione degli altri colleghi presenti.
Interessante poi l’intervento di Antonio Riva, uno degli ideatori del Rally Due Valli e fratello del celebre direttore di gara Alberto. In chiusura non sono mancate le parole del Direttore dell’Automobile Club Verona Riccardo Cuomo che ironizzando sul fatto di non essere veronese ha scherzato rivolgendosi alla sala stracolma e confermando che “il Due Valli, è il Due Valli”. Non è ovviamente mancato il ringraziamento ad ACI Verona Sport, il braccio operativo dell’AC Verona che, dal 2012, è diventato cuore e anima dell’organizzazione dell’evento.
Al termine, tra continui applausi e foto ricordo, sul palco sono saliti gli 8 artefici della pubblicazione, nata per passione per mano di Alberto “Zio” Zanchi e tradotta in opera insieme a Luca Cattilino, Alessandro Carrarini, Gian Urbano e Matteo Bellamoli, Michele Dalla Riva, Stefano Fattorelli e Marco Troiani. “Era una sfida provarci ed è stato un sogno riuscirci – ha commentato Zanchi – vorremmo chiudere gli occhi e fermare il tempo per vivere questa serata all’infinito. Un momento che ricorderemo per tutta la vita”.
FONTE: UFFICIO STAMPA PALLADIO HISTORIC, ANDREA ZANOVELLO – L’ultima gara della stagione sportiva 2021 porta alla scuderia vicentina dei buoni riscontri soprattutto in ottica Trofeo Rally ACI Vicenza, la Serie che l’Ente berico organizza col prezioso supporto della scuderia capitanata da Mario Mettifogo
Vicenza, 1 dicembre 2021 – Al Rally Città di Schio si è calato il sipario sull’intensa e redditizia stagione sportiva della Scuderia Palladio Historic che, dopo le soddisfazioni alla Grande Corsa disputata in contemporanea, anche da Schio è tornata con un soddisfacente risultato globale grazie alle prestazioni dei propri portacolori.
Ad ottenere la miglior prestazione in una gara fortemente caratterizzata dalle condizioni meteo e – di riflesso – da un fondo proibitivo, sono stati i fratelli Giody e Nico Pellizzari, bravi a portare l’Opel Kadett GT/e Gruppo 2 al quinto posto della classifica assoluta e al secondo di 3° Raggruppamento firmando anche una bella vittoria di classe. Soddisfatto del risultato dell’ultima gara valevole per il Trofeo ACI Vicenza lo è anche Antonio Regazzo che ben supportato dall’Alfa Romeo Alfetta GTV6, ha chiuso nono assoluto e primo di classe in coppia con Andrea Ballini. Scorrendo l’assoluta, in posizione quattordici si piazza l’Autobianchi A112 Abarth Gruppo 2 del presidente Mario Mettifogo, secondo di classe con Gloria Florio alle note; grazie al quinto risultato utile si cinque gare, per loro arrivano anche le gratificazioni dal Trofeo grazie alla duplice vittoria della classe 2-1150 oltre al terzo assoluto della navigatrice nella classifica dei copiloti e il secondo tra le “ladies”.
A completare il quartetto “storico” è la Peugeot 205 Rallye Gruppo A che Giuliano Ongaro ha condiviso con Simone Scabello, conducendola in diciassettesima posizione e alla vittoria di classe. Una menzione la merita anche Mattia Franchin che al fianco di Riccardo Bianco iscritto coi colori di un altro team con la Ford Sierra Cosworth, ha colto una bella seconda posizione assoluta. Infine, nella classifica delle scuderie, la compagine del “gatto col casco” si è piazzata al secondo posto.
Buone notizie anche dal fronte “moderno” grazie al buon esordio di Ezio Cavaliere che, alla sua prima gara affiancato da Elisabetta Galvan, ha portato la Peugeot 106 Gruppo A in settima posizione di classe A6.
Altre notizie ed informazioni della scuderia, al sito web www.palladiohistoric.it
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FONTE: UFFICIO STAMPA CLUB91, FABRIZIO HANDEL – Club 91 Squadra Corse sul podio con il patron Martinello, secondo tra le Ritmo, e con Sorgato, decimo assoluto, mentre il meteo si accanisce contro uno sfortunato Ferrara.
Rubano (PD), 15 Novembre 2021 – Revival Rally Club Valpantena, la festa della regolarità sport, ha regalato gioie e dolori, lo scorso fine settimana, a Club 91 Squadra Corse.
La recente scomparsa di uno dei cardini della scuderia di Rubano, il compianto Roberto Rado, ha donato motivazioni extra al presidente, Daniele Martinello, autore di una prestazione solida e concreta, assieme al figlio Marco sulla Fiat Ritmo Abarth 130, conclusa sul gradino più basso del Raggruppamento 8, secondo nel Trofeo Fiat Ritmo dedicato ad Attilio Bettega e buon quattordicesimo nella classifica assoluta, nonostante condizioni meteo molto insidiose.
“È stata una settimana di avvicinamento molto triste per tutti noi” – racconta Martinello (presidente Club 91 Squadra Corse) – “perchè abbiamo perso un caro amico, compagno di mille avventure. Roberto Rado ci ha lasciato un’importante eredità e volevamo onorarla come lui avrebbe desiderato, affrontando a testa alta e con il massimo impegno il Valpantena. A parte un paio di prove non entusiasmanti io e mio figlio siamo molto soddisfatti del risultato.”
Soltanto undicesimo uno sfortunato Alberto Ferrara, in coppia con Alessandro Libero sulla consueta Opel Kadett GT/E, protagonista dei quartieri nobili dell’assoluta per lunghi tratti della competizione ma penalizzato, sull’ultima prova cronometrata, da condizioni di scarsa visibilità che gli sono costate un trecento fatale, estromettendolo dalla lotta per le posizioni di vertice.
Terzo gradino del podio bissato, in Raggruppamento 7, anche da un ottimo Fabio Sorgato, ritornato sulla Porsche 911 SC assieme ad Enrico Montemezzo, firmatario del decimo assoluto.
“Molte luci e qualche ombra” – racconta Sorgato – “ma, nonostante tutto, siamo riusciti a cogliere il terzo di categoria ed un buon decimo nella generale. Una gara dignitosa, la nostra, ed un plauso a tutti per il bellissimo spettacolo che ci hanno regalato. Ci riproveremo nel 2022.”
Una vocazione più orientata allo spettacolo ha caratterizzato la seconda metà della pattuglia patavina, a partire da un Davide Ferraretto che esordiva sulla nuova BMW M3, recentemente ripristinata e condivisa con Nicholas Pezzo, per il quarantaquattresimo di Raggruppamento 9.
Stessa posizione, in Raggruppamento 8, per un Mariano Ferraretto pesantemente condizionato da problemi alla schiena, in coppia con Angelo Pezzo sulla consueta Opel Ascona 400.
Un mix di traversi ed occhi puntati al pressostato ha visto protagonista Mattia Ferraretto, assieme a Monica Sperandio su un’Opel Manta GT/E, alla fine quinto nel Raggruppamento 6.
Poca fortuna anche per Paolo Franco, in coppia con Maurizio Cecchinato su una vettura gemella, rallentati da una doppia rottura di una spina in plastica, collegata allo spinterogeno, e motivati all’abbandono sul finale per evitare di ostacolare la gara degli altri concorrenti, data la conformazione dell’ultima prova in programma, caratterizzata da una sede stradale stretta.
Un risultato positivo anche a livello di squadra, pur terminando fuori dal podio, con un buon quarto posto finale ottenuto nella speciale classifica riservata alle scuderie.
FONTE: UFFICIO STAMPA CLUB91, FABRIZIO HANDEL – Club 91 Squadra Corse sale sul gradino più alto del podio, con il pilota dell’Opel Kadett GTE, mentre Rossetto e Gallo vincono il sesto ed il nono raggruppamento.
Rubano (PD), 03 Novembre 2021 – Una spedizione vincente, quella portata a termine da Club 91 Squadra Corse in occasione della terza edizione della Regolarità Sport Costa Smeralda, e che ha permesso di raccogliere frutti importanti per la scuderia con base in quel di Rubano.
Un Alberto Ferrara particolarmente in forma ha fatto sua la vittoria assoluta dell’appuntamento sardo, seppur per due sole lunghezze su Cappello, ed ha portato al successo la propria Opel Kadett GTE, affiancato da Alessandro Libero a destra, anche in Raggruppamento 8.
Quarta piazza nella generale nonché vittoria in Raggruppamento 6 per Roberto Rossetto, in coppia con Valter Libero sulla Fiat 124 Sport Spider, in livrea Gulf, con la quale il portabandiera del sodalizio patavino ha bissato il successo dell’Elba, contestando un’anomala rilevazione.
Sesto assoluto, il migliore in Raggruppamento 9, ha concluso un ottimo Andrea Gallo, in compagnia di Andrea Paccagnella su una Suzuki Swift, particolarmente in forma sull’isola.
A completare il quartetto nella top ten ci ha pensato il presidente Daniele Martinello, alla sua destra Nicola Zennaro sulla Fiat Ritmo Abarth 130, firmatario della nona casella nella generale e della quinta per quanto riguarda il Raggruppamento 8, rallentato da noie di natura tecnica.
“Siamo partiti a tutta in questo Costa Smeralda” – racconta Martinello (presidente Club 91 Squadra Corse) – “e, dopo le prime tre prove, occupavamo per intero il podio assoluto. Alla quarta io ho avuto un problema con la strumentazione ed ho pagato un trecento. A quel punto ero già fuori dalla lotta per i quartieri nobili dell’assoluta. Anche Rossetto ha pagato un cento, contestabile, e si è ritrovato indietro nella generale mentre il nostro buon Ferrara si è comportato egregiamente. Ha vinto l’assoluta, per due punti, ed ha portato, nella bacheca di Club 91 Squadra Corse, un altro risultato prestigioso. La Costa Smeralda è un palcoscenico iconico per l’automobilismo sportivo e vincere qui, per noi, è stata una gioia immensa. Abbiamo piazzato quattro dei nostri nella top ten, vincendo due raggruppamenti. Un bottino notevole.”
La dea bendata ha deciso di accanirsi contro il povero Tomas Sartore, navigatore di Fabio Sorgato sulla Peugeot 205 GTI, che ha sofferto per tutta la durata della competizione, a causa di un malessere fisico derivato, probabilmente, da un’intossicazione alimentare.
Il pilota della trazione anteriore transalpina ha concluso dodicesimo assoluto e quarto in Raggruppamento 9, non riuscendo ad esprimere tutto il proprio potenziale.
Tanti traversi, griffati Fiat 131 Racing, per Francesco Turatello e Flavio Ravazzolo, quest’ultimo sul sedile di destra, più interessati a regalare spettacolo che al confronto cronometrico.
Per i due è arrivata la sesta piazza di Raggruppamento 8 e tanto divertimento alla guida.
“Peccato per la disavventura del navigatore di Sorgato” – aggiunge Martinello – “perchè quest’ultimo si poteva togliere una gran bella soddisfazione in Costa Smeralda. Discorso ben diverso per Turatello e Ravazzolo. A loro il cronometro non interessa proprio, dedicandosi alla guida puramente spettacolare, ma vivere la Costa Smeralda è stata un’esperienza magica.”
FONTE: UFFICIO STAMPA TEAM BASSANO, ANDREA ZANOVELLO – Diciassette gli equipaggi della scuderia dall’ovale azzurro nel rally sardo valevole per il CIR Auto Storiche e per il Trofeo A112, ai quali se ne sommano altri due in gara nella regolarità sport.
Romano d’Ezzelino (VI), 28 ottobre 2021 – Sta per arrivare all’epilogo anche l’intenso mese di ottobre che ha visto il Team Bassano impegnato in diversi fronti e nell’imminente fine settimana chiamato a chiudere in bellezza il Campionato Italiano Rally Auto Storiche che ha visto, per la sesta volta negli ultimi dieci anni, la scuderia capitanata da Mauro Valerio conquistare il titolo, partecipando alla quarta edizione del Rally Storico Costa Smeralda con diciotto equipaggi ai quali se ne somma un diciannovesimo nell’annessa gara di regolarità sport.
Coi giochi ancora aperti per diversi conduttori sia nei Campionati assoluti, sia nelle varie classi, il rally sardo sarà decisivo soprattutto per Adriano Beschin in lizza con la sua Porsche 911 SC per il Tricolore del 3° Raggruppamento, che affronterà la gara navigato dal locale Massimiliano Frau. Altrettanto dicasi per Massimo Giudicelli e Paola Ferrari che sono ancora in gioco per provare il bis con la Volkswagen Golf Gti Gruppo 2 e gara molto importante lo è sia per Matteo Luise sia per Enrico Canetti, col primo che cerca di difendere il secondo posto in 4° Raggruppamento e di mettere la firma nella coppa di classe assieme alla moglie con la Fiat Ritmo 130 TC; per Canetti, in coppia con Cristian Pollini sull’Opel Corsa GSI Gruppo A, il Costa Smeralda sarà decisivo per il titolo nella classe A-1600 del 4° Raggruppamento. Stessa situazione per Marco Galullo e Simona Calandriello che si giocano il titolo nella classe A-1300 con la Peugeot 205 Rallye.
A questi, si aggiungono gli altri equipaggi che al Costa Smeralda cercheranno di farsi onore, partendo da Lorenzo Delladio con la Porsche 911 RSR Gruppo 4 sulla quale ritroverà Pietro Ometto a dettargli le note, per proseguire con Pietro Corredig e Sonia Borghese su BMW 2002 Tii Gruppo 2 e due equipaggi che arriveranno dall’altra grande isola: i siciliani Nicola Tricomi e Alfredo Gippetto; il primo su Opel Kadett GT/e Gruppo 2 in coppia con Roberto Consiglio, il secondo alla guida della Volkswagen Golf Gti Gruppo 2 affiancato da Paola Di Blasi. Prima esperienza in terra sarda anche per i veneti Filippo Viola e Francesca Dalla Rizza con l’Alfa Romeo 33 Gruppo A e, a chiudere la lista, Enrico Pes di San Vittorio che sulle prove di casa cercherà di tener alto l’onore con la Peugeot 205 Rallye Gruppo A affiancato da Nicola Romano.
A questi, si aggiungono i sette equipaggi in gara nel Trofeo A112 Abarth Yokohama per i quali è stato emesso il comunicato dedicato.
Due le presenze targate Team Bassano anche nella gara di regolarità sport grazie a Carmelo Cappello che sarà navigato dal locale Francesco Cozzula sull’inconfondibile Fiat 500 Abarth e da Pietro Pes di San Vittorio e Francesco Marrone con l’Opel Kadett GSI.
Otto le prove speciali da affrontare, per un centinaio scarso di chilometri: quattro nel pomeriggio di venerdì 29 ottobre e le restanti nella seconda tappa del sabato. Partenza ed arrivo al Molo Vecchio di Porto Cervo.
Notizie e aggiornamenti al sito web www.teambassano.com
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Ufficio Stampa Team Bassano
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FONTE: UFFICIO STAMPA PALLADIO HISTORIC, ANDREA ZANOVELLO – Delle tre vetture del “gatto col casco” al via del rally veronese valevole per il T.R.Z.  è solo la Kadett GT/e a concludere la gara, gratificata da un buon risultato
Vicenza, 11 ottobre 2021 – È stata una trasferta che ha portato poca soddisfazione in casa Palladio Historic, quella al recente Rally Due Valli Historic che si è svolto sabato scorso con partenza e arrivo a Verona.
Delle tre auto al via coi colori della scuderia capitanata da Mario Mettifogo, solo una ha visto il traguardo di Piazza Bra: l’Opel Kadett GT/e Gruppo 2 che Renato e Nico Pellizzari hanno portato sul secondo gradino del podio di classe, grazie ad una gara di rimonta che ha premiato il duo padre e figlio, con l’ottava prestazione della classifica generale che è valsa anche la terza di 3° Raggruppamento ottenuta con un notevole exploit sull’ultima delle sei prove speciali.
È invece durata lo spazio di una sola prova, la gara di Antonio Regazzo e Andrea Ballini i quali nel corso della seconda sono stati traditi da un problema alla trasmissione alla loro Alfa Romeo Alfetta GTV 6 Gruppo 2 e due prove più avanti sono stati imitati da Pierluigi Zanetti e Carlo Vezzaro fermi per un guasto alla turbina della Ford Sierra Cosworth 4×4 Gruppo A.
“Ci aspettavamo qualcosa di più dal Rally Due Valli – racconta Mario Mettifogo – ma sappiamo che le gare non sempre ci portano quanto si spera al via gara; incassiamo il buon risultato dei Pellizzari e guardiamo avanti col conto alla rovescia verso il Città di Bassano che ci rimetterà in gioco per il Trofeo Rally ACI Vicenza”.
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Ufficio Stampa Scuderia Palladio Historic
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FONTE: UFFICIO STAMPA METECO CORSE, SERGIO ZAFFIRO – Metà all’arrivo, metà fermi prima del tempo: questo il bilancio della scuderia torinese che si è presentata al via della gara storica biellese con otto equipaggi (sette nel rally e uno nella regolarità sport), ottenendo come miglior risultato il 26° assoluto di Pastrone-Miretti.
BIELLA, 19 giugno – C’è sempre la vecchia storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Che dipende solo ed esclusivamente da chi lo guarda (o da chi sta per berlo). Degli otto equipaggi portacolori di Meteco Corse iscritti al 10° Rally Lana Storico, metà hanno visto il traguardo, metà sono tornati a casa prima del tempo.
Paolo Pastrone e Mara Miretti, tornati sulla loro Opel Kadett GT/E chiudono 26 esimi assoluti sesti di classe, un risultato che non soddisfa il pilota che forse ha patito il ritorno sulla berlinetta tedesca dopo due gare disputate con la Ford Sierra RS Cosworth, anche se è andato in crescendo, specie nel finale. Per nulla soddisfatto Mario Cravero, affiancato da Oddino Ricca, che puntava senza mezzi termine a vincere la sfida fra le Fiat 127 Gruppo 2. Problemi di alimentazione o di natura elettrica, hanno tormentato per gran parte della gara il baffuto pilota fossanese, che non è mai stato in grado di competere con il suo avversario di riferimento, Luciano Chivelli, non riuscendo a scrivere il suo nome nemmeno in una prova speciale. Pur avendo conquistato il 36° posto finale e il secondo nella Classe 1150 del Gruppo 2 (con dodici vetture al via) non aver conquistato il primato di categoria sta stretto a un pilota che ha per filosofia “il secondo è il primo degli ultimi”.
Sorriso pacioso e soddisfatto per i fratelli eporediesi Alessandro e Alessio Meneghetti, che si sono scambiati il volante e quaderno delle note, giro dopo giro sulle prove speciali, arrivando a conquistare con la loro Ford Escort RS la seconda piazza di Gruppo 4 Classe 2000, oltre alla 47esima piazza assoluta. Non male per un equipaggio che da quasi tre anni non si confrontava in prova speciale. Chiude la striscia degli equipaggi Meteco Corse che hanno valicato la pedana di arrivo al Centro Commerciale “Gli Orsi” quello formato da Danilo Cortese-Claudio Quaglia, che dopo un primo giro in cui l’interfono ha fatto le bizze, sono riusciti a recuperare portando la loro Opel Manta GT/E in 55esima posizione assoluta.
E qui finisce il bicchiere mezzo pieno visto che gli altri quattro equipaggi con i colori Meteco Corse si sono fermati strada facendo. Fermi dopo due prove Gianni Ollearis-Edoardo Bertella, quando occupavano l’82esima posizione assoluta con la loro Lancia Delta 16V. Sulla Romanina-1 si sono ritirati Ettore Amione e Silvia Bianco Francesetti per problemi di carburazione alla loro Volkswagen Golf GTI manifestatisi già nella prova precedente, mentre occupavano la 71esima posizione assoluta. Il trasferimento fra la Baltigati e la Romanina del mattino è stato fatale a Germano Cretier ed Elisa Sommariva, che prima hanno visto la temperatura dell’acqua andare alle stelle, poi sono stati vittime di una incredibile doppia foratura che li ha bloccati definitivamente mentre occupavano la 64esima posizione assoluta con la loro Ford Escort RS Gruppo 2. Non è andato meglio all’equipaggio impegnato nella regolarità sport formato da Aldo Cucchi-Maurizio Rotundo, Alfa Romeo Giulia, fermi nella quinta delle otto prove in programma.
Foto: Roberto Morello
Sergio Zaffiro
Ufficio Stampa Meteco Corse
FONTE: UFFICIO STAMPA CLUB91, FABRIZIO HANDEL – Il portacolori di Club 91 Squadra Corse chiude terzo assoluto, secondo di raggruppamento e fa sua la speciale classifica riservata al rilevamento manuale.
Rubano (PD), 20 Aprile 2021 – La seconda edizione della Coppa dei Colli Berici esalta un Alberto Ferrara in ottimo stato di forma, capace di arricchire la bacheca di Club 91 Squadra Corse con un trittico di risultati di spessore nell’appuntamento di regolarità turistica vicentino.
In quel di Albettone, lo scorso fine settimana, l’evento organizzato da Rally Club Team ha visto il portacolori della scuderia di Rubano, per la prima volta affiancato da Alessandro Libero sull’Opel Kadett GTE, salire sul terzo gradino del podio assoluto, ottenere una brillante seconda piazza in Raggruppamento 7 e porre la firma sulla classifica riservata al rilevamento manuale.
“Alberto ha confermato, ancora una volta, tutto il proprio valore” – racconta Martinello (presidente Club 91 Squadra Corse) – “e la nuova coppia, con Alessandro Libero sul sedile di destra, si è rivelata più che mai vincente. Il feeling, tra pilota e navigatore, in questa tipologia di eventi è determinante e siamo molto contenti che questo sia stato ottimo, sin dalla loro prima uscita assieme. Ci auguriamo ed auguriamo a loro che questo possa essere soltanto l’inizio.”
Restando ancorati al Raggruppamento 7 sulle prove cronometrate vicentine si sono rivisti Tiziano Zannoni e Rita Scarsi, a bordo di una Autobianchi A112 Abarth con la quale hanno concluso la loro trasferta al nono posto, quarantaseiesimi assoluti, con tanta ruggine addosso.
Stesso contesto, un lungo periodo di inattività, ha contraddistinto il ritorno di Silvio Canale e di Adriana Sinigaglia, al via su una Autobianchi A112 Elite, autori della settima prestazione finale in Raggruppamento 8 e firmatari della casella numero quaranta nella classifica generale.
“I nostri due portacolori sulle A112 erano fermi da tanto tempo” – aggiunge Martinello – “ed è naturale che non fosse semplice partire competitivi al massimo livello. Nella regolarità l’allenamento e lo stare in macchina fa molta differenza quindi possiamo dire che i risultati ottenuti da Tiziano e da Silvio sono più che positivi. Avranno tempo e modo per rifarsi.”
Una seconda edizione della Coppa dei Colli Berici che lascia anche una buona dose di amaro in casa Club 91 Squadra Corse, con un’errata elaborazione del servizio di cronometraggio che, nonostante la segnalazione da parte della scuderia di Rubano, ha sottratto una buona quinta posizione nella classifica riservata alle scuderie, tramutata nell’undicesima finale.
“Siamo rimasti molto delusi dell’errore dei cronometristi” – sottolinea Martinello – “perchè, per noi, la classifica delle scuderie è molto importante e ci teniamo a fare bene, ad ogni gara. Per un refuso loro, leggendo le classifiche pubblicate, figuriamo all’undicesimo posto mentre, in realtà, la nostra reale posizione sarebbe tra i migliori cinque. Sono stati conteggiati soltanto due risultati, quelli di Zannoni e di Canale, ed è stato escluso quello di Ferrara. Il risultato più importante da noi ottenuto, il terzo assoluto, è diventato sostanzialmente trasparente e siamo molto dispiaciuti per questo. Ci auguriamo che, la prossima volta, possano essere più attenti.”
 
			        


























 
                         
                         
                         
                         
                         
                         
                         
                         
                        