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Bianchini e Paganoni vincono il Legend

by Andrea Zanovello

FONTE: UFFICIO STAMPA RALLYLEGEND, LEO TODISCO GRANDE – Repubblica di San Marino. Con il prestigioso endorsement di Jean Todt, Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobilismo, che ha voluto essere presente nella Repubblica di San Marino, a sostenere Rallylegend, e con il plauso da parte di Michèle Mouton, ispettrice safety per la FIA, che ha preceduto, con “autista” Bruno Bentivogli, tutte e tre le tappe del rally e anche il Legend Show del giovedì, apprezzando e approvando la struttura e l’organizzazione della sicurezza dell’evento, va in archivio una edizione di Rallylegend di quelle da ricordare, dato anche il momento storico complicato che stiamo vivendo. “Siamo soddisfatti di essere riusciti a proporre Rallylegend – commentavano alla fine Paolo Valli e Vito Piarulli, dal ponte di comando dell’evento – nonostante il periodo complesso e il forzato cambio di data poco più di un mese fa. Volevamo esserci, e un grazie va anche al Governo sammarinese e agli sponsors che hanno creduto in questa impresa”.
MARCO BIANCHINI (LANCIA 037) DOMINA UN PODIO “HISTORIC” TUTTO SAMMARINESE
Tra le “Historic”, vero dominatore di tutto il rally è stato Marco Bianchini, in coppia con Giulia Paganoni, che si è divertito a spingere a fondo con la Lancia 037, chiudendo primo, come tre anni fa, con un vantaggio consistente sugli inseguitori. Inseguitori che vanno a completare un podio tutto sammarinese con il secondo posto di Stefano Rosati, con Sergio Toccaceli, su Talbot Lotus, sempre presente – e anche vincente in passato a Rallylegend – mentre terzi sono Loris Baldacci, con Enzo Zafferani, a bordo della Porsche 911 Carrera RS.

ENZO E LUCA BATTIATO (LANCIA FULVIA HF DEL 1972) SI AGGIUDICANO RALLYLEGEND HERITAGE – La seconda edizione di Rallylegend Heritage ha visto, in pratica, il dominio dei torinesi Enzo e Luca Battiato (il papà al volante, il figlio alle note), su Lancia Fulvia Hf del 1972, in livrea Marlboro. Preso il comando a metà della prima giornata, non lo hanno più lasciato fino al traguardo finale. Lotta serratissima per il secondo posto tra il veronese Luca Cattilino, con Pesavento alle note, a bordo della Opel Kadett GTE del 1976 e Francesco Turroni, con Liverani a fianco, a bordo di una Triumph TR6 del 1969, alla fine separati da un solo decimo di secondo.

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